Mi fanno notare che è da un bel po’ di tempo che non scrivo niente su questo blog. Sto viaggiando da sei mesi oramai e tra lavoro (ebbene sì, nel 2023 si può lavorare online!) e spostamenti, voglia di esplorare e conoscere nuovi posti e culture, non ho più tempo né interesse, questa è la verità. Torno qui per un articolo flash, che probabilmente non c’azzecca nulla con i contenuti veri e propri di viaggio e che alla fine non saprò neanche in quale sezione inserire, ma tant’è. L’urgenza di una comunicazione necessaria mi ha fatto ritornare da queste parti, scrivendo queste poche righe, che già dal titolo, lo so, non spiegano un cazzo. Ma forse, chi avrà voglia e modo di seguirmi nei prossimi paragrafi, verrà illuminato.
SPOILER: no critiche, no giudizi, fate ciò che vi rende felici.

C’è altro oltre al vostro mondo
Ebbene sì, vi darò questa triste quanto sconcertante notizia: se provate ad aprire la vostra mente potrete scorgere dell’altro e vedere che molte persone ovunque nel mondo seguono stili di vita diversi da quello che avete sempre immaginato essere l’unico e solo percorribile. Incontro tante persone, di qualsiasi età, che come me stanno viaggiando, chi per brevi periodi, chi per molto tempo, chi svolgendo lavoretti saltuari, chi facendo la stagione da una parte per poi essere libero di muoversi durante i restanti mesi dell’anno, chi lavorando da remoto o facendo volontariato in cambio di vitto e alloggio, chi ha venduto tutto e vive con i risparmi di una vita. Sì, perché, altra notiziona, non tutti hanno bisogno di avere e avere. C’è chi vive con poco e non vuole di più. Anche se questo ragionamento non sembra concepibile, in un mondo in cui non accontentarsi ha la meglio, in una realtà in cui non si smette mai di cercare di avere sempre più soldi per comprare altra roba – che metterà in moto quel meccanismo perverso del voglio di più → devo fatturare di più → devo lavorare di più per pagare ciò che ho comprato – c’è chi sta bene e vive guadagnandosi la sua piccola parte senza desiderare e desiderare altro. Da non crederci, eh?
Ecco, partendo da questo presupposto la domanda che mi sorge spontanea, che è poi il fulcro di questo post è: ma che ve frega a voi? Perché dovete giudicare chi non sta nella sua bella casetta, va a lavoro la mattina, mette al mondo figli, passa le giornate tutte uguali, all’insegna di una routine e una quotidianità pressoché identica, giorno dopo giorno, anno dopo anno? Nessuno vi giudica, c’è chi in quell’elettrocardiogramma piatto non riesce a stare, ma VOI sì, ed è questo ciò che conta. State bene? Ottimo, ma non andate a rompere i coglioni a chi dalla vita cerca altro.
“Beati voi che viaggiate!”
Prima di concludere, mi soffermerei anche sull’affermazione più ovvia e scontata del secolo: “beati voi che viaggiate!”. E qui oltre alle braccia mi cascano molte altre cose di cui non sto a dirvi. Non c’è una persona che ha esternato questa tipologia di pensiero che le poche volte in cui viaggia non stia in hotel di un certo livello, pranzi e cene in ristoranti, faccia mille tour organizzati, prenda taxi e via dicendo. Cosa svoglio dire con questo? Che innanzitutto va riconsiderato il modo di viaggiare (ancor di più se si vuole viaggiare tanto e per lunghi periodi) e poi vanno ripensate le priorità della nostra vita.

Chi se ne esce con queste frasi, solitamente, spende e spande soldi per comprare le ultime novità tecnologiche, non si perde l’ultimo smartphone, fa shopping con una media di 2-3 volte al mese (se va bene), sta sempre a fare aperitivi, al ristorante ecc ecc. Ecco, le priorità di chi sceglie di viaggiare e lo fa magari come stile di vita, sono altre. Volete viaggiare? – Sì perché dicendo “beati voi” significa che anche voi desiderate farlo – iniziate a cambiare le vostre priorità. Adattatevi a situazioni che non sono il boutique hotel super chic instagrammabile, rinunciate all’ultimo paio di sneakers o all’apericena nel nuovo locale, e sono certa che anche voi potrete realizzare i vostri sogni di viaggio.
Fino ad allora però, vi prego, non rompete il cazzo a chi vive la sua vita dando un valore diverso al tempo. Perché su questo dovremmo essere tutti d’accordo: è il bene più prezioso che abbiamo. Provate a pensarci di più e poi, solo dopo averci riflettuto a lungo, provate a non giudicare. A volte osservare senza proferire parola, può essere di grande insegnamento.
Ci si vede in viaggio!