
Barcellona è colei che mi sorride e che mi fa sorridere. Voglio definirla così. Perché questa città mi stupisce sempre. Ci torno a distanza di anni e la trovo sempre più affascinante, viva ed effervescente.

È la terza volta che vengo qui. Le prime due le ho dedicate a scoprire la Barcellona più classica (Park Güell, Sagrada Familia, Casa Batlló, la Pedrera, la Cattedrale, il Barrio gotico, il Museo Picasso ecc) stavolta volevo vedere cosa aveva da offrirmi di alternativo, qualcosa di più insolito che mi desse la conferma dell’inesauribile bellezza della città catalana. E la conferma è arrivata puntuale insieme al suo volto accogliente.
Oggi cercherò di farvi sentire il calore di questo bel sorriso portandovi con me a visitare 7 luoghi insoliti che non dovreste perdere se state programmando un viaggio nella capitale della Catalunya.
1) Recinte Modernista de Sant Pau, il complesso modernista più grande d’Europa
Ci sono cose che non ti spieghi, come ad esempio Laura Pausini che canta al Circo Massimo o come la gente possa indossare le Converse con la zeppa.

Un altro mistero della vita è come possa essere possibile che tanta bellezza (mi riferisco all’Hospital de San Pau non alle Converse zeppate) non venga inserita tra le prime cose da vedere in città. Si tratta di un ex ospedale, adesso aperto al pubblico, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1997. L’architetto è Domènech i Montaner, esponente di spicco del Modernismo insieme al più famoso Gaudí.

Più che un ospedale pare di essere in una vera e propria cittadella, dove è possibile fare una passeggiata nel giardino, tra i padiglioni o lungo i sotterranei che li collegano senza intaccarne l’armonia. È la lungimiranza dell’architetto a colpirmi, la sua idea così chiaramente messa in atto, di realizzare un luogo in cui i malati potessero sentirsi bene, facilitandone il percorso di recupero. Attualmente nei padiglioni non visitabili hanno la loro sede organismi internazionali che lavorano nell’ambito della sostenibilità della salute e dell’educazione.
Arrivarci è molto semplice, infatti l’Hospital si trova vicino alla Sagrada Familia (Metro: L5 Sant Pau – Dos de Maig)
COSTO
Anche se il prezzo è un po’ altino, una visita al Recinte è straconsigliata.
Ci sono 3 tipi di biglietti:
Visita non guidata:
15 euro
Visita con audioguida:
19 euro
Visita con guida:
20 euro
Io ho fatto quella non guidata e la consiglio in quanto comunque illustrata benissimo.
2) Bunkers del Carmel
Se volete avere tutta la città ai vostri piedi e ammirarla da una differente prospettiva questo è il posto giusto. Qui, nel quartiere El Carmel —all’interno del Parco del Guinardó— troverete una delle viste più belle della città, da godervi soprattutto durante la settimana quando l’affluenza è sensibilmente inferiore. Il nome del posto deriva dal fatto che vi si trovano i bunkers utilizzati come batteria antiaerea durante la guerra civile spagnola. Se desiderate approfondire l’argomento, all’interno di uno dei bunker, è possibile visitare il piccolo museo che vi farà capire come si viveva qui durante e dopo la guerra.

Leggi anche l’articolo “Barcellona, città pulita e ciclabile“
3) Palau de la Música Catalana
Colori, eleganza e atmosfera d’altri tempi. Cosa volere di più?
Un gioiello del modernismo catalano, di questo si tratta. Si trova nel quartiere Born ed è stato concepito dall’architetto Lluis Domenech y Montaner, lo stesso del Hospital de San Pau, una mente geniale se pensate che è stato realizzato in soli tre anni (1905-1908). Ve ne innamorerete già alla sola vista esterna.

Dal 1997 Partimonio dell’Unesco, il Palau rappresenta a tutti gli effetti la musica, di qualsiasi genere essa sia, nazionale e internazionale. La sua sala concerti è un tripudio di eleganza, tessuti avvolgenti e vetrate colorate. Potrete prendere parte ad una delle visite guidate, consigliatissima, che vi mostrerà tutti gli ambienti dell’edificio e vi farà ripercorrere la sua storia. A me è piaciuta un sacco anche la caffetteria del piano terra, sempre in stile Art Nouveau a cui è possibile accedere gratuitamente per dare una sbirciatina o bere qualcosa.

COSTO
Il biglietto costa 20 euro (sì lo so è tanto però sono soldi spesi veramente bene). Le visite guidate hanno diversi orari e sono in diverse lingue: italiano, spagnolo, catalano, inglese e francese. Quella in italiano è alle ore 14.00.
4) Casa Amatller
A fianco della ben più famosa casa Batlló, si trova questo gioiello architettonico, aperto al pubblico dal 2014. Opera dell’architetto Josep Puig i Cadafalch, è l’unico edificio in stile modernista a conservare al suo interno tutti gli arredi originali dell’epoca.

Compone, insieme alla Casa Lleó Morera (opera del grande architetto del modernismo catalano, Lluís Domènech i Montaner) e alla Battló quella che viene definita la manzana della discordia della Ciudad Condal (ossia Barcellona). Si tratta di un blocco di edifici situati nel Passeig de Gràcia a cui è stato dato questo appellativo giocando sul significato del termine manzana in spagnolo, ossia mela ma anche isolato, e rimanda al mito del pomo della discordia. Tre opere d’arte nello stesso isolato e tre differenti interpretazioni dell’architettura modernista.

Si entra rigorosamente con una visita guidata. Prima di accedervi dovrete indossare dei calzari per evitare di rovinare il pavimento. Io ho fatto la visita da sola, con la guida di una gentilissima signorina che mi spiegava un po’ di cose e un tablet che mi è stato fornito all’ingresso. La casa non è molto visitata, soprattutto rispetto alla sua imponente vicina, ed è un gran peccato.

COSTO
Devo dire che l’atmosfera d’altri tempi che ho assaporato non mi ha fatto rimpiangere il costo alto del biglietto, 19 euro.
5) Casa Vicens
Se non vi siete stancati di vedere case altrui, fate un salto a casa di Vincenzino (si scherza) ubicata tra il quartiere di Gracia e quello di Sant Gervasi. Io l’ho vista solo dall’esterno in quanto tutte ‘ste case hanno prosciugato il mio budget. Se siete ancora benestanti però fateci un salto.

Si tratta della prima opera di Gaudí costruita tra il 1883 e il 1885 che in essa esprime tutta la sua folle creatività. Visitabile solo dal 2017 è effettivamente ancora poco frequentata, motivo in più per andarci. Io lo farò senz’altro la prossima volta.
COSTO
La visita senza guida costa 10 euro, tutte le altre tariffe le trovate qui
6) Cripta Gaudì
Gaudí a Barcellona è come la mondezza per le strade di Roma, sempre in mezzo. Così me lo ritrovo anche durante questa gitarella poco fuori città, precisamente a Santa Coloma de Cervelló.

La cripta fa parte in realtà di un progetto più ampio, denominato Colonia Güell, ossia un intero villaggio industriale in cui Eusebi Güell ricco impresario catalano (lo stesso di Park Güell) proprietario della fabbrica tessile del luogo, decise di garantire in questo modo ai propri operai case e servizi.

Il proprietario della fabbrica commissionò la costruzione di quest’opera a Gaudí che però si occupò solo della Chiesa realizzandone la cripta. Il risultato è un villaggio con diversi edifici pubblici di architettura modernista, fra cui spicca senza ombra di dubbio la Cripta Gaudí. A mio parere quest’ultima vale la visita, il resto è un po’ deludente. Ma ognuno si sa ha i propri gusti quindi se potete fatevi una vostra idea.
COSTO
Costo della visita con audioguida euro 9,50.
COME ARRIVARCI
Per arrivare ho preso un treno da Plaza d’Espanya direzione Martorell/Igualada/Manresa. Le linee sono la S4, S8 e S33, la fermata è Colonia Güell. Se avete l’abbonamento ai mezzi pubblici per la sola zona 1 fate il biglietto perché qui siamo già in zona 2 e non è valido.
7) Cimitero monumentale di Montjuic
Siete amanti dei cimiteri? No, non vi sto prendendo in giro, è una domanda seria. Se vi piacciono i cimiteri monumentali e siete tipi da necroturismo, ormai così in voga, atmosfere gotiche, a tratti spettrali, vi consiglio questo luogo.
Il cimitero è ubicato sulla montagna di Montjuic, pensato e realizzato in questo luogo in quanto ideale per la sua posizione decentrata ma comunque facilmente raggiungibile. Si tratta del cimitero in cui molti esponenti della borghesia, nonché artisti e personaggi storici della città, sono stati sepolti; qui si trova ad esempio la tomba di Josep Battlò (lo stesso della Casa), Antoni Amatller (Casa Amatller) e Joan Mirò.

La sua realizzazione è dovuta all’imponente crescita demografica che la città catalana visse durante la metà del XIX secolo. Le famiglie benestanti dell’epoca volevano ostentare la loro opulenza anche dopo la morte, per questo commissionarono la realizzazione di queste opere d’arte funeraria.
Qui si mescolano diversi stili architettonici, modernista, realista, neogotico, grazie al lavoro e allo studio dell’architetto Leandre Albareda.
COSTO
L’ingresso è gratuito e se volete saperne di più sulla sua storia tutte le seconde e le quarte domeniche di ogni mese sono programmate visite guidate. Solitamente il giorno d’inizio della primavera è prevista anche una visita notturna, secondo me fighissima.
Barcellona alternativa, Parc del Laberint d’Horta (nella stagione giusta)
Avevo in mente anche un punto 8 ma dopo averlo visitato sono rimasta un po’ delusa e ho deciso di eliminarlo dalla lista. Si tratta del Parc del Laberint d’Horta, parco più antico di Barcellona risalente al 1792, un’area verde situata un po’ fuori città ma facilmente raggiungibile in metro. Nella parte centrale troverete un labirinto di cipressi in cui divertirsi a fare i cazzoni e poco più in alto un edificio in stile neoclassico affacciato su una vasca che dà vita ad una bella atmosfera e a riflessi galleggianti suggestivi.

Purtroppo, forse a causa del periodo in cui ci sono stata (novembre), la visita non mi ha entusiasmata. Il labirinto era chiuso per manutenzione e dunque non ho potuto fare la cazzona, idem per quanto riguarda il piazzale in cui si affaccia la villa del Parco. Quindi se ci volete andare, magari prima controllate qui che tutto sia accessibile per poter visitare il parco nella sua completezza.

COSTO
Il biglietto d’ingresso è 2 euro.
È tempo di tornare
Concludo anche per questa volta la mia permanenza in questa città con la promessa di ritornarci per vedere tutto ciò che ancora ha da offrirmi. Perché riprendendo il wed dell’ufficio turistico della città
Barcelona és molt més
Lascio una città sicuramente diversa da come l’avevo vista 10 anni fa, efficiente, a misura d’uomo, ciclabile e pulita. Un piacere per gli occhi e lo spirito.
Gràcies Barcelona